Coronavirus UNFORCED: emergenza evidenzia limiti di chi non sa comandare lo destini ad altri incarichi
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(AGENPARL) – lun 30 marzo 2020 “La diffusione repentina e drammatica del virus COVID-19, oltre a mietere migliaia di vite umane, sta mettendo in ginocchio l’economia del nostro paese ed a repentaglio la già labile pace sociale.
Le cause sono molteplici: l’inadeguatezza della classe politica e la tolleranza del sistema produttivo parallelo, quello sommerso, fatto di lavoratori in nero, che oggi non attingono ad alcuna misura economica, se non magari il reddito di cittadinanza, rappresentano la punta dell’iceberg.
Nel sistema paese, anche le forze di polizia e le forze armate soffrono gli effetti della situazione emergenziale in maniera significativa, perché saper prendere le decisioni giuste in condizioni non ordinarie, senza il conforto della cosiddetta libretta, non è una capacità di tutti. E la Benemerita non è esente da certe mancanze.
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Coronavirus UNFORCED: buonsenso sconosciuto da arma carabinieri
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(AGENPARL) – Roma, 27 marzo 2020 – “Militari e poliziotti sono impegnati ogni giorno a far rispettare le mutevoli e schizofreniche misure governative, emanate con cadenza quasi quotidiana, volte a prevenire l’ulteriore diffusione del COVID -19, seppur in carenza se non totale mancanza dei più elementari DPI. Alla preoccupazione di dover svolgere comunque il proprio dovere in condizioni precarie, con i rischi di portare il virus anche all’interno delle mura domestiche, oltre che del comando di appartenenza, per i Carabinieri si aggiungono i disagi e la confusione di una miriade di disposizioni interne che portano i militari all’esasperazione.
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COVID–19. UNFORCED: buonsenso sconosciuto da Arma Carabinieri
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(AGENPARL) – gio 26 marzo 2020 “Militari e poliziotti sono impegnati ogni giorno a far rispettare le mutevoli e schizofreniche misure governative, emanate con cadenza quasi quotidiana, volte a prevenire l’ulteriore diffusione del COVID -19, seppur in carenza se non totale mancanza dei più elementari DPI. Alla preoccupazione di dover svolgere comunque il proprio dovere in condizioni precarie, con i rischi di portare il virus anche all’interno delle mura domestiche, oltre che del comando di appartenenza, per i Carabinieri si aggiungono i disagi e la confusione di una miriade di disposizioni interne che portano i militari all’esasperazione.
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Emergenza coronavirus. UNFORCED: Arma Carabinieri rispetti disposizioni, come tutti. basta impunità
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(AGENPARL) – sab 21 marzo 2020 “L’emergenza CORONAVIRUS non accenna a placarsi, e per ridurre drasticamente le possibilità di contagio, le Istituzioni stanno adottando misure sempre più severe per costringere i cittadini a stare a casa; uscire il meno possibile e solo in caso di esigenze indifferibili, per evitare la diffusione del virus e possibili contatti con malati asintomatici, è il modo più efficace per dimostrarsi cittadini responsabili.
L’osservanza delle disposizioni, anche riguardo alla comunicazione di eventuali contatti con ipotetici malati, al rispetto delle procedure di auto isolamento e di quarantena, è uno degli aspetti cardine della prevenzione. E la violazione di tali disposizioni comporta l’adozione di sanzioni penali nei confronti di chi, irresponsabilmente, non segue le regole.
Ma probabilmente le disposizioni del governo non valgono per tutti…
Sembra infatti che all’interno di diverse strutture dell’Arma dei Carabinieri, finanche al Comando Generale, siano stati accertati casi di positività al COVID-19 ma non siano state adottate le misure previste dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La salute dei militari viene prima di tutto; viene senz’altro prima della smania di apparire sempre efficienti, invincibili, al di sopra di quelle regole che sembrano valere per tutti tranne che per il palazzo di Viale Romania.
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Coronavirus UNFORCED: sospendere pagamento parcheggio strisce blu
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(AGENPARL) – gio 12 marzo 2020 “Se in questo periodo si vuole limitare l’uso dei mezzi pubblici i Sindaci devono sospendere il pagamento dei parcheggi entro le strisce blu ed aprire le ZTL.
Chi non può aderire alle forme di smart warking e deve recarsi comunque sul posto di lavoro, al fine di limitare i rischi di contagio da coronavirus, deve poterlo fare utilizzando la propria autovettura ed accedere in qualunque zona evitando di pagare il balzello comunale del parcheggio”.
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Coronavirus UNFORCED: Arma dei Carabinieri in confusione
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(AGENPARL) – lun 16 marzo 2020 Mentre il mondo intero cerca di combattere l’epidemia da CORONAVIRUS in corso, esistono strutture della Benemerita che sembrano remare contro gli indirizzi governativi. Con un susseguirsi di disposizioni, al ritmo di una al giorno, anche contrastanti fra loro, sembra che lo scopo principale degli ordini non sia tentare di arginare il contagio e garantire anche i militari, ma dimostrare l’efficienza dell’Arma ostentando la propria immagine impeccabile anche in un periodo drammatico come quello che stiamo attraversando.
Carabinieri mandati in servizio privi di DPI, rischiando di trasformare in untore o vittima chi è mosso solo dal desiderio di servire il Paese. Disposizioni governative vanificate da “pacchetti d’ordini” in palese contrasto con le raccomandazioni più banali riguardo la riduzione degli spostamenti e del pendolarismo. Anche le varie forme di “smart working” stentano a decollare perché evidentemente ritenute una forma di fannullonismo da chi è chiamato ad assumersi la responsabilità di concederle.
Al CUFA (il vecchio quartier generale della forestale), una grande unità deputata a gestire i Carabinieri Forestali, si preferisce porre i militari in licenza ordinaria obbligatoria, per snellire le presenze in ufficio, in barba alle altre forma di assistenza previste da norme contrattuali, quando poi il Comando Generale dispone l’invio di nuove unità.
Non si capisce bene se le decisioni contraddittorie e contrastanti, rispetto gli input governativi, vengono prese perché nelle varie pubblicazioni – che i Generali conoscono a memoria – non c’è scritto nulla sul COVID-19 oppure per scelta consapevole.
Forse è arrivato il momento che qualcuno ridimensioni chi fa del delirio di onnipotenza uno stile di vita perché, stavolta, potrebbe avere conseguenze drammatiche e irrimediabile.
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Comitato europeo dei diritti sociali: violate le libertà sindacali dei forestali trasferiti all’Arma dei Carabinieri
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Sulla questione dell'assorbimento della Forestale nell'Arma dei Carabinieri, le riflessioni giuridiche in merito alla privazione delle libertà e la riduzione dei diritti del personale sono davvero poche. Segnalo quindi questo contributo che le affronta con efficace analisi, superando la stantia ripetizione di numeri e statistiche mai soggette a seria verifica.
Buona lettura!
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Maurizio Cattoi: Forestale impegno costante
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Nell'ambito dei faticosi meccanismi parlamentari, prende sempre più corpo una convergenza tra le varie forze politiche finalizzata a porre rimedio ai danni posti in essere dalla soppressione del Corpo forestale dello Stato.
La nascita di una nuova Forza di polizia ad ordinamento #civile specializzata nella tutela ambientale, per la difesa idrogeologica e per la prevenzione sul nostro territorio è una priorità del MoVimento 5 Stelle.
Ieri in Aula abbiamo votato contro una mozione di FdI, perché avremmo dovuto approvare l'intero testo e non invece le singole parti separate.
La mia #propostadilegge va nella direzione auspicata dagli uomini e le donne del Corpo Forestale, per far uscire quel personale specializzato dal limbo nel quale si trovano adesso.
Stiamo lavorando giornalmente affinché la Pdl (AC 1670) possa essere quanto prima esaminata dalle Commissioni competenti e quindi approdare in Aula di #Montecitorio.
Questo il nostro, il mio impegno quotidiano.
Grazie a tutto il Gruppo 5 stelle e in particolare ai colleghi Anna Macina e Francesco Silvestri per il grande aiuto negli ultimi passaggi.
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Comitato europeo riconosce violazione dei diritti dei forestali. Lizza: "Ora pronti 1500 ricorsi"
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(ottopagine) - Il Comitato europeo dei diritti sociali, con una decisione presa il 3 luglio e ieri resa pubblica, ha giudicato che l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato (CFS) nell’Arma dei Carabinieri viola i diritti sociali dei dipendenti che, divenendo personale militare, hanno perso le libertà sindacali prima garantite.
Bisogna ricordare che, con una riforma voluta nel 2016 dal Governo Renzi, il Corpo Forestale dello Stato, una polizia civile, è stato soppresso e la massima parte del suo personale trasferito all’Arma dei Carabinieri, così confluendo nell’ordinamento militare dove non è garantita una piena libertà associativa sindacale e si nega la partecipazione dei lavoratori alla contrattazione collettiva attraverso i propri rappresentati.
Contro questi aspetti della riforma, non appena era entrata in vigore, gli ex sindacati del personale (l’UGL-CFS ed il SAPAF) con i loro segretari Danilo Scipio e Marco Moroni, avevano deciso di rivolgersi al Comitato europeo, denunciando la violazione dei diritti riconosciuti della Carta sociale europea.
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Soppressione del Corpo Forestale, il Comitato europeo: con la militarizzazione violati i diritti sociali dei dipendenti
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"L'avvocato Egidio Lizza: «Prossimo passo il deposito di oltre 1.500 ricorsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo"
Il Comitato europeo dei diritti sociali ha giudicato che l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato (CFS) nell’Arma dei Carabinieri vìola i diritti sociali dei dipendenti che, divenendo personale militare, hanno perso le libertà sindacali prima garantite.
Con una riforma voluta nel 2016 dal Governo Renzi, il Corpo Forestale dello Stato, una polizia civile, è stato soppresso e la massima parte del suo personale trasferito all’Arma dei Carabinieri, così confluendo nell’ordinamento militare dove non è garantita una piena libertà associativa sindacale.
Contro questi aspetti della riforma, non appena era entrata in vigore, gli ex sindacati del personale (l’UGL-CFS ed il SAPAF) con i loro segretari Danilo Scipio e Marco Moroni, avevano deciso di rivolgersi al Comitato europeo, denunciando la violazione dei diritti riconosciuti della Carta sociale europea.
«L’importanza della decisione – commenta l’avvocato Egidio Lizza, che ha assistito le sigle sindacali in Europa – risiede nel fatto che il giudizio del Comitato europeo arriva dopo aver soppesato le sentenze della Corte Costituzionale intervenute in materia. Le due sentenze della Consulta, la 120/2018 e la 170/2019, che da un lato avevano riconosciuto una limitata libertà sindacale nell’ordinamento militare e dall’altro ritenuto legittimo il transito in tale ordinamento dei Forestali, non sono evidentemente state giudicate sufficienti a garantire i diritti sociali minimi, che l’Italia dovrebbe garantire nel rispetto dei Trattati internazionali che ha sottoscritto in materia».
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La decisione del Comitato europeo per i diritti sociali sul merito della denuncia UGLCFS e SAPAF contro Italia
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La decisione del Comitato europeo per i diritti sociali sul merito della denuncia Unione Generale Lavoratori - Federazione Nazionale Corpo forestale dello Stato (UGL – CFS) e Sindacato autonomo polizia ambientale forestale (SAPAF) contro Italia (n. 143/2017) è diventata pubblico il 7 giugno 2019.
Nella loro denuncia UGL-CFS e SAPAF hanno asserito che l'incorporazione del Corpo forestale statale (precedentemente civile) nella Forza dei Carabinieri (polizia militare) viola i diritti del personale interessato, in particolare per quanto riguarda:
- il loro diritto a guadagnarsi da vivere in un'occupazione liberamente esercitata, in violazione dell'articolo 1, paragrafo 2, della Carta sociale europea riveduta ("la Carta"), poiché la misura controversa incide sostanzialmente sulle condizioni di lavoro del personale interessato, indipendentemente dal fatto che accettano di acquisire uno status militare o optare per una riassegnazione a una carica civile;
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The decision on the merits of the complaint UGL–CFS and SAPAF v. Italy, No. 143/2017, is now public
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The decision of the European Committee of Social Rights on the merits of the complaint Unione Generale Lavoratori - Federazione Nazionale Corpo forestale dello Stato (UGL–CFS) and Sindacato autonomo polizia ambientale forestale (SAPAF) v. Italy (No. 143/2017) became public on 7 June 2019.
In their complaint UGL–CFS and SAPAF alleged that the incorporation of the (formerly civilian) State Forestry Corps into the Carabinieri (military police) Force violates the rights of the personnel concerned, in particular as regards:
- their right to earn their living in an occupation freely entered upon, in violation of Article 1§2 of the Revised European Social Charter (“the Charter”), as the contested measure substantially affects the conditions of work of the personnel concerned, whether they accept to acquire military status or opt for a reassignment to a civilian post;
- their right to organize, in violation of Article 5 of the Charter, taken separately or together with Article G of the Charter, because the trade union rights of the individuals transferred to the Carabinieri Force and the Guardia di Finanza are restricted as a result of their acquiring military status;
- their right to bargain collectively, in violation of Article 6§2 of the Charter, on account of the excessive restrictions imposed to the individuals transferred to the Carabinieri Force and Guardia di Finanza, as a result of their acquiring military status.
The European Committee of Social Rights adopted its decision on the merits on 3 July 2019.
In its decision on the merits, the Committee concluded:
by 9 votes to 5 that Article 1§2 of the Charter is not applicable;
by 12 votes to 2 that there is a violation of Article 5 of the Charter;
by 13 votes to 1 that there is a violation of Article 6§2 of the Charter.
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Assorbimento CFS. UNFORCED: Carabinieri inadempienti, ancora non allineate posizioni contributive ex forestali
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(AGENPARL) – Roma, 18 novembre 2019 – “Nonostante le rassicurazioni ricevute nei mesi scorsi da molti alti Ufficiali dell’Arma, ad oggi non sono ancora allineate le posizioni contributive di tutti gli ex Forestali diventati Carabinieri, nei confronti dei quali risulta un enorme buco nero all’INPS, creato da anni di mala gestione. È l’ennesimo regalo della Riforma Madia e del governo Renzi a cui ancora non viene fatto fronte”. È la denuncia dell’associazione culturale UNFORCED.
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Ricorso CEDU - Diritti Negati
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Lo scorso 10 luglio, la Consulta ha depositato la sentenza n. 170/2019, con la quale ha rigettato le questioni di legittimità costituzionale sollevate (da ben tre diversi TAR) in merito alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato ed all’assorbimento della massima parte delle sue funzioni e del suo personale nell’Arma dei Carabinieri. In breve, secondo i Giudici è, innanzitutto, legittimo che il Parlamento possa delegare al Governo la scelta se far transitare le funzioni ed i membri di una polizia, dall’ordinamento civile a quello militare. La delega contenuta nella Legge Madia non è considerata, inoltre, né generica, né lesiva delle posizioni del personale, né limitativa delle prerogative delle Regioni, che nel processo normativo sono state solo marginalmente coinvolte. Si ritiene adeguatamente tutelato il bene Ambiente, a fronte dei risparmi per l’erario, giacché, secondo i Giudici, tale risparmio si accompagna ad una sinergia di risorse che realizza un livello superiore di efficienza, né la dispersione di funzioni, prima unitariamente svolte dal CFS, tra più amministrazioni, realizza una dannosa disgregazione di professionalità. La scelta dell’accorpamento all’Arma viene poi valorizzata in base alla analoga distribuzione sul territorio degli uffici dell’Arma e di quelli del CFS ed in base al percorso di specializzazione che l’Arma ha avuto in campo agroalimentare ed ambientale.
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Lettera aperta al Dott. Tullio Del Sette
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Egregio Dottore,
per la seconda volta utilizzo lo strumento della lettera aperta - auspicando di non dover subire un ulteriore procedimento disciplinare, come successe nella prima occasione, quando Lei era il Comandante Generale dei Carabinieri - per esprimere alcune considerazioni su quanto Lei ha affermato riguardo alla Sentenza della Corte Costituzionale, che ha ritenuto legittimo l’assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri.
Vorrei innanzitutto smentire quel luogo comune dietro il quale vi siete nascosti in questi ultimi quattro anni - Lei ed il suo “complice” CESARE Patrone - cioè che l’assorbimento era osteggiato solo da un manipolo di sindacalisti timorosi di perdere i propri privilegi. Vede, l’alto numero di ricorrenti (che in assenza di velati avvertimenti o di vane promesse sarebbe stato dall’origine ancora più alto), oggi che i Forestali hanno potuto toccar con mano cosa vuol dire essere diventati militari, appartenere ad una amministrazione elefantiaca e farraginosa, marcatamente burocratizzata e gerarchizzata, sarebbe stato abnorme!
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