Nuova Polizia forestale: audizione del 28 aprile
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Audizione nell'ambito dell'esame delle proposte di legge c. 1057 Benedetti, c. 1610 Luca De Carlo e c. 1670 Maurizio Cattoi, recanti istituzione della Polizia forestale, ambientale e agroalimentare nell’ambito dell’amministrazione della pubblica sicurezza.
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Cassazione, militari: criticare i superiori è un diritto costituzionale
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(GeNet) – Secondo la Corte di Cassazione criticare aspramente gli ufficiali che li comandano con metodi oppressivi non è solo un diritto «ma addirittura un dovere militare, e civico, alla denunzia di comportamenti contrari ad una amministrazione della disciplina militare in senso compatibile con l’assetto democratico dell’apparato statuale e con i principi costituzionali che regolano l’ordinamento delle Forze armate».
Questa è la motivazione con la quale la Cassazione ha assolto definitivamente, dopo un lungo iter giudiziario, un maresciallo della Guardia di Finanza, Giovanni Surano, del nucleo di polizia tributaria di Lecce che aveva denunciato, con un nickname in un post su un forum in rete i metodi “da Gestapo” usati dai superiori che controllavano, addirittura, persino quante volte i militari andavano in bagno.
Per il suo sfogo in rete, Giovanni Surano era stato processato, con l’accusa di diffamazione aggravata nei confronti del maggiore che comandava il nucleo di Lecce e del comandante provinciale delle fiamme gialle salentine, e condannato in appello nel 2012 a quattro mesi di reclusione militare. Già una prima volta, nel maggio del 2013, la Cassazione aveva annullato con rinvio la condanna del maresciallo chiedendo in suo favore un processo più equo che riconoscesse anche ai militari delle “il diritto costituzionale di critica” specie in presenza di fatti la cui veridicità era stata accertata dalle testimonianze in dibattimento. A seguito dell’appello bis, la condanna a carico di Giovanni Surano veniva ridotta a due mesi di reclusione e a 500 euro di risarcimento danni in favore del maggiore.
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UNFORCED: CC Forestali penalizzati da gestione traferimenti
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(AGENPARL) – “Se non verranno applicati correttivi adeguati al sistema di Gestione dei Trasferimenti – GETRA – gli ex Forestali fatti transitare nell’Arma dei Carabinieri non avranno mai concrete possibilità di essere trasferiti a domanda, perché le poche chance di mobilità derivanti dalla carenza di sedi disponibili e dallo scarso ricambio di militari, vengono pressoché definitivamente affossate da una procedura farraginosa e piena di vincoli, che si sta rivelando sempre più fallimentare”.
“Nell’ultima procedura, alla quale hanno potuto aderire solo 110 ex Forestali, sono risultati trasferibili meno dell’1% dei partecipanti, mentre 41 aventi titolo ad essere trasferiti potranno essere spostati solo se avranno la sostituzione, che nel caso dei sottufficiali – soprattutto se marescialli – è praticamente impossibile”.
“Un sistema di mobilità ordinaria appetibile per appena il 2% degli attuali ex Forestali e che ha avuto un epilogo positivo solo per circa 1/3 dei partecipanti è un sistema inefficace che crea malcontento e malumori. Malessere che poi viene sistematicamente accentuato dai continui dinieghi alle altre forme di mobilità volontaria, quelle legate alle gravi esigenze personali e familiari ed alla legge 104/1992”.
“Ad accentuare lo stato di frustrazione dei Carabinieri Forestali le continue discriminazioni in termini di partecipazione agli interpelli per l’impiego in sedi e reparti speciali, a loro sistematicamente preclusi”.
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La Corte europea boccia l’Italia sulla riforma Madia: ora si punta alla polizia ambientale
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(Blog - Il Fatto Quotiodiano) - Daniele Tissone, segretario generale del Silp (Sindacato Italiano Lavoratori Polizia) non aveva nascosto le sue perplessità riguardo alla proposta di legge sui sindacati militari, confezionata dalla Commissione Difesa e approvata pari pari dalla Camera dei deputati. Intervistato il 25 maggio ai microfoni di Radio Radicale per la rubrica “Cittadini in divisa”, non usa mezzi termini: “Più democrazia in caserma corrisponde a una maggiore trasparenza, efficienza e sicurezza per i cittadini […] In Europa si va nella direzione di una estensione dei diritti per chi veste la divisa, in Italia si va indietro perché, dopo la militarizzazione del Corpo Forestale, si nega la libertà sindacale per chi porta le stellette, con buona pace della Costituzione e dei trattati europei”.
Ma per fortuna proprio dall’Europa è arrivata una buona notizia sul fronte dei diritti dei lavoratori. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha infatti bocciato l’Italia sulla riforma del Corpo forestale. Nello specifico, il decreto legislativo n. 177 del 2016, in esecuzione della legge Madia, aveva previsto la soppressione del Corpo forestale dello Stato e l’assorbimento nell’Arma dei carabinieri. La norma, seppur ispirata da una apprezzabile volontà di accorpare le diverse forze di polizia del nostro Paese, si era tradotta nel pasticcio della militarizzazione di un corpo altamente specializzato a ordinamento civile, con inevitabili conseguenze in termini di compressione di diritti fondamentali.
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Assorbimento CFS. Nistri: Militarità habitus mentale. UNFORCED: sia coerente e liberi gli ex forestali
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(AGENPARL) – “Non si può non essere d’accordo con quanto affermato oggi, alla cerimonia di commemorazione del 105/o anniversario della Battaglia del Podgora, dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, cioè che la militarità è un habitus mentale; e poiché abbracciare la professione militare presuppone l’aver effettuato una scelta ponderata, a monte, di completa dedizione al sacrificio ed al senso del dovere, tale condizione non può e non deve essere imposta”.
“Come è noto, oltre 7.000 ex Forestali, in virtù della scellerata Riforma Madia, hanno invece subito la militarizzazione coatta, incredibilmente giustificata dalla nostra Corte Costituzionale con un bilanciamento di interessi indimostrabile, ma che ha già subito diverse spallate dalla Corte Europea dei Dritti dell’Uomo e dal Comitato Europeo dei Diritti di Sociali. Il Generale Nistri dimostri coerenza e lasci liberi gli ex Forestali di tornare a svolgere il loro lavoro di sentinelle della natura nel giusto contenitore di una forza di polizia autonomo ad ordinamento civile”.
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Assorbimento CFS. UNFORCED e Avv. Borasi: dall'Europa nuove censure alla riforma Madia
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(AGENPARL) – “Potrebbe essere la svolta decisiva della controversa vicenda che ha interessato migliaia di ex agenti del Corpo Forestale dello Stato, coattivamente militarizzati dal governo Renzi a seguito dello scioglimento del Corpo e del loro passaggio nell’Arma dei Carabinieri, con conseguente anacronistica compressione di alcuni loro diritti tutelati dalla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo” esordisce così l’Avv. Francesco Borasi a cui si sono rivolti alcuni ex Forestali lombardi.
“E’ una soddisfazione, seppur ancora parziale, che la strategia messa in campo più di tre anni fa di rivolgersi in prima istanza alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, parallelamente a tutti i gradi di giudizio nazionali, stia iniziando a dare i primi risultati. Tutto ciò – prosegue l’Avv. Borasi – avendo già esaurito i tempi medi d’attesa della Corte per la ricezione dei ricorsi che si aggirano intorno ai tre anni dalla loro presentazione.”
“La C.E.D.U. – precisa il legale – ha richiesto in prima istanza alle parti quale sia la situazione aggiornata relativa al diritto di sciopero e di associazionismo sindacale di cui sarebbero stati privati gli ex Forestali, nonché delucidazioni sulla reale possibilità di passaggio ad altra pubblica amministrazione a loro assicurata come alternativa. La discussione del ricorso e l’eventuale impossibilità di giungere ad una preventiva soluzione amichevole potrebbe comportare, verosimilmente l’anno prossimo, all’emissione di una storica sentenza di condanna da parte della Corte nei confronti dello Stato italiano. Il carattere vincolante della stessa per le parti in causa, porterebbe ad una auspicabile revisione della riforma “Madia”. Tra le varie ipotesi – conclude Borasi- si potrebbe addivenire ad una modifica dell’attuale assetto delle forze poste a tutela del patrimonio naturalistico ambientale voluto dal governo Renzi e legittimato dalla Corte Costituzionale.”
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Assorbimento CFS. UNFORCED: dalla damnatio memoriae allo smantellamento
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(AGENPARL) – mer 15 luglio 2020 “Il 2 gennaio 2017, con l’entrata in vigore della scellerata Riforma Madia, i primi Carabinieri misero piede nel palazzo di Via Carducci, sede storica del glorioso Corpo Forestale dello Stato, ed iniziarono l’opera di demolizione psicologica dei Forestali: bacheche sindacali oscurate, le immagini delle attività istituzionali del CFS sostituite da una gigantografia de LA CARICA DI PASTRENGO, persino la rimozione delle vecchie scritte in metallo tutelate dalle Belle Arti, tornate al loro posto in fretta e furia dopo l’intervento della Soprintendenza. La damnatio memoriae ha toccato il culmine il giorno dedicato a San Giovanni Gualberto, completamente ignorato dall’Arma. Ora è la volta delle strutture sanitarie Forestali, cancellate da una discutibile proposta di riorganizzazione ben lontana da oggettivi criteri di riorganizzazione”.
“La Rappresentanza Militare locale, con una delibera ad hoc, ha così ben evidenziato le enormi contraddizioni del progetto di revisione dello strumento sanitario dell’Arma, che l’On. Maurizio Cattoi ha ritenuto opportuno depositare l’interrogazione a risposta in Commissione n. 5/04335 per chiedere di rivedere la decisione sulla chiusura dell’infermeria presidiaria del Comando Unità Forestali A.A., alla luce della preziosa attività svolta in maniera molto virtuosa. Il suddetto presidio sanitario, infatti, pur se sotto organico, ha ottimamente servito una platea di utenti così elevata che ne fanno, per importanza, la terza struttura della Regione, mentre sono presenti nel Lazio altre Infermerie che, pur avendo personale in soprannumero, rivolgono le loro attività ad un bacino di utenti molto ridotto. Qual è dunque il vero motivo della chiusura della struttura sanitaria al servizio dei Forestali? Il Ministro Guerini lo spieghi almeno al Parlamento“.
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Ricorrenza Santo Patrono dei forestali dimenticata da Arma Carabinieri
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(AGENPARL) – lun 13 luglio 2020 E’ trascorsa l’intera giornata dedicata a San Giovanni Gualberto, Patrono dei Forestali, e dobbiamo rilevare che nessuna istituzione ha voluto celebrare o semplicemente ricordare la festa tanto cara alle Donne e agli
Uomini del disciolto Corpo Forestale dello Stato. L’assordante silenzio calato sulla ricorrenza, se da un lato sembra delineare la volontà di far cadere nel dimenticatoio il dramma, umano e istituzionale, di un assorbimento indigesto, frutto di scelte scellerate e fallimentari, dall’altro testimonia il menefreghismo degli ex dirigenti del Corpo, ora proiettati nel ruolo di Generaloni dei Carabinieri, che avrebbero dovuto pretendere dall’Arma la giusta e doverosa attenzione all’evento.
Nel quarto S. Giovanni Gualberto post “accoppamento” non ci sono più dubbi sul fallimento della Riforma Madia, tant’è che in Parlamento molte forze politiche, comprese quelle colpevoli di aver sostenuto l’assorbimento, stanno lavorando per la ricomposizione delle funzioni dell’unico corpo specializzato e capace di tutelare l’ambiente.
L’avvio del percorso normativo, seppur complicato, lungo e ricco di ostacoli, rappresenta il giusto riconoscimento a tutti i Forestali che, nonostante la diaspora, non hanno mai smesso di crederci, lavorando per la tutela dell’ambiente nonostante abbiano dovuto combattere contro l’estremizzazione della burocrazia e “l’ignoranza ambientale” dell’amministrazione che ha raccolto l’eredità logistico-amministrativa del CFS, ma non certo la sua filosofia ed il suo spirito naturalista.
Chi è Forestale lo sarà per sempre, a prescindere dall’uniforme imposta dalla legge Madia.
Ed a loro è rivolto il nostro pensiero ed il sentito augurio di UNFORCED, nonostante in molti sembrano aver voluto ignorare, in maniera “strategica”, la festa di San Giovanni Gualberto, Patrono dei Forestali.
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Si allarga il fronte dei parlamentari del P.D. critici con la Riforma Madia che ha soppresso il C.F.S.
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Ieri sera la FeRFA ha avuto un colloquio proficuo con l'On.le ROGER DE MENECH, ex ispettore di polizia provinciale di Belluno, ora deputato del P.D..
Dopo l'incontro con l'On.le Alberto Pagani (P.D.), anche l'On.le Roger De Menech della Commissione difesa alla Camera dei deputati ha garantito il pieno appoggio al progetto di legge recante il ripristino della Forestale a ordinamento civile.
A tal fine si sta adoperando fattivamente insieme all'On.le Maurizio Cattoi (M5S) per la calendarizzazione del progetto di legge A.C. n. 1670 recante l'istituzione della polizia forestale nell'ambito dell'Amministrazione della pubblica sicurezza.
Anche per lui gli agenti forestali e gli agenti di polizia provinciale devono essere ricomposti in modo unitario in nuova Polizia forestale e ambientale istituita alle dipendenze del Dipartimento della pubblica sicurezza, al fine di assicurare una vera tutela dell'ambiente e del territorio al servizio del cittadino.
L'On.le Roger De Menech, infine, ci ha garantito l'impegno suo e quello di altri colleghi del Partito Democrativo per far approvare, pur con qualche modifica, il progetto di legge dell' On.le Maurizio Cattoi.
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Rifugiarsi nel suicidio, una soluzione che non possiamo accettare
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Cosa e come le Amministrazioni Militari dovrebbero fare per contrastare il fenomeno.
Articolo di Marco Moroni sulla situazione suicidi, pubblicato su Divise Mag.
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Riforma Madia. UNFORCED: VVFF AIB penalizzati dalle procedure concorsuali. Intervenga Ministro Lamorgese
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(AGENPARL) – dom 10 maggio 2020 - Il passaggio del personale ex C.F.S. nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, secondo le previsioni del D.Lgs. 177/2016, è stato normato al fine di garantire il mantenimento dei diritti già acquisiti nella precedente Amministrazione attraverso l’istituzione di uno specifico ruolo ad esaurimento, livellando le opportunità di progressione in carriera a quelle dei ruoli ordinari, mediando le necessità del personale transitato con l’ordinamento dei vigili del fuoco, confermandone la sede di servizio più prossima alla precedente e comunque nello stesso ambito provinciale.
Tralasciando il forte demansionamento subìto dal personale a causa della riforma, penalizzato dalla perdita immediata delle funzioni legate alle competenze acquisite e non mantenute nel nuovo posto di lavoro, occorre sottolineare che, nonostante l’impegno degli ex forestali nel percorso di adattamento e riqualificazione, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco pare sottrarsi ai principi ispiratori e sanciti nella riforma Madia.
Dopo ben 3 anni, il personale, confermato come ruolo ad esaurimento dal nuovo ordinamento, risulta ancora temporaneamente assegnato presso la sede di ingresso nel Corpo; vista la diversa distribuzione territoriale dei comandi stazione forestali e comandi provinciali dei vigili del fuoco, tale assegnazione, che in alcuni casi ha comportato uno spostamento di diverse decine di chilometri, ora rischia di diventare un diritto perduto, in modo definitivo, se si decide di avanzare in carriera.
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Riforma Madia. UNFORCED: c’era una volta la CITES
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(AGENPARL) – ven 08 maggio 2020 Pian piano stanno venendo fuori anche gli enormi danni che la riforma Madia – e la conseguente soppressione del Corpo Forestale dello Stato – ha causato ad una delle attività peculiari svolta, prima dell’assorbimento, esclusivamente dai Forestali: la CITES.
Quella della tutela delle specie animali e vegetali a rischio di estinzione, attraverso il controllo del commercio e l’introduzione illegale all’interno dell’Unione Europea degli specimen protetti, era una attività che implicava controlli in dogana, negli esercizi commerciali e negli allevamenti, amatoriali e commerciali, nei vivai, nel settore dell’alta moda.
L’attività di indagine era accompagnata da quella amministrativa di certificazione.
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Fondo Efficienza Carabinieri. UNFORCED: troppe sperequazioni, ministro difesa firmi dopo verifiche accurate.
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(AGENPARL) – gio 30 aprile 2020 “Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha trasmesso al Ministro della Difesa lo schema di decreto relativo alla ripartizione delle risorse per l’efficienza dei servizi istituzionali per l’anno 2019, preventivamente sottoposto alle valutazioni del Consiglio Centrale di Rappresentanza. Abbiamo così avuto l’ennesima dimostrazione che rappresentare il personale non è cosa che si possa improvvisare, e dunque la legge sulle competenze dei sindacati militari diventa sempre più urgente”.
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Dubbi sulla terzieta’ del Giudice Poli. UNFORCED: il Presidente del Consiglio di Stato
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(AGENPARL) “Il Presidente del Consiglio di Stato esamini urgentemente la richiesta depositata da molti legali che si occupano di cause amministrative militari e sostenuta da una mozione, approvata all’unanimità, dall’Ordine degli avvocati di Roma, di trasferire ad altro incarico il Giudice Vito Poli, perché chi è chiamato a decidere sulle controversie deve garantire la terzietà rispetto a tutte le parti in causa e non vi può essere dubbio sulla sua imparzialità.
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Coronavirus. UNFORCED: storia di poliziotti e Jeeg Robot
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(AGENPARL) – mer 01 aprile 2020 “In piena emergenza COVID-19, dopo l’intero apparato sanitario che opera nei presidi – al quale va tutta la nostra gratitudine per il sacrificio e gli sforzi quotidiani compiuti da medici ed infermieri – le forze dell’ordine dovrebbero essere – ed in molti casi lo sono – il secondo baluardo a difesa dei cittadini contro il diffondersi del virus. A loro spetta il compito di far rispettare le severe misure emanate dal governo e dalle istituzioni locali per evitare forme di potenziale contagio. E, nel contempo, dovrebbero essere i primi a rispettarle, dovrebbero dare il buon esempio. Ma non sempre è così…
Al netto delle condotte personali, per le quali ognuno può essere chiamato a rispondere, è l’approccio di chi comanda a fare la differenza. Fa la differenza per i collaboratori, per i sottoposti, per le famiglie, per la popolazione.
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